«Outdoor education» è la nuova Idea di Avanguardie educative che da oggi le scuole possono adottare. La proposta entra a far parte della «Galleria delle Idee per l’Innovazione» perché consiste in un approccio pedagogico che presenta numerosi punti di contatto con gli «orizzonti di riferimento» promossi dal Manifesto del Movimento dato che agisce su DidatticaTempo e Spazio, le tre coordinate che individuano il contesto di riferimento per i processi di innovazione innescati dalle Idee.

Ma cos’è l’Outdoor education? Sotto questo termine sono comprese una grande varietà di esperienze pedagogiche caratterizzate da didattica attiva che si svolge in ambienti esterni alla scuola e che è impostata sulle caratteristiche del territorio e del contesto sociale e culturale in cui la scuola è collocata; l’offerta formativa dell’Outdoor education include quindi una numerosa gamma di attività didattiche che vanno da esperienze di tipo percettivo-sensoriale (orto didattico, visite a fattorie, musei, parchi, ecc.) ad esperienze basate su attività sociomotorie ed esplorative tipiche dell’Adventure education (orienteering, trekking, vela, ecc.), a progetti scolastici che intrecciano l’apertura al mondo naturale con la tecnologia (coding, robotica, tinkering, ecc.).
Originario dei paesi nordeuropei e lì diffuso, l’Outdoor education sta vedendo una rapida diffusione anche in Italia. Nato come risposta a fenomeni di indoorization che, a partire dalla rivoluzione industriale, sono stati l’espressione dei mutati rapporti tra uomo e ambiente, l’Outdoor education è una proposta pedagogica quantomai attuale considerati gli stili di vita ‘imposti’ dalla recente pandemia.
Da questo punto di vista non però è sufficiente uscire dall’aula per poter parlare di Outdoor education; infatti, in un’esperienza pedagogica di questo tipo non possono mancare sia l’interdisciplinarità sia l’attivazione di relazioni interpersonali ed ecosistemiche.

Non solo: il temine «Outdoor education» non si riferisce esclusivamente ad esperienze svolte in contesti naturali (giardini, fattorie, boschi, ecc.) ma anche a percorsi didattici realizzati in ambienti urbani (musei, piazze, parchi cittadini, ecc.) nei quali sono garantiti un rapporto diretto e concreto con il mondo reale e il pieno coinvolgimento del soggetto in formazione (dimensioni cognitiva, fisica, affettiva e relazionale).